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Ancona, cosa vedere in un Weekend nella città dei due soli

Ancona è una città perfetta per un weekend, segui i nostri consigli per pianificare un itinerario e non perderti nessuna delle attrattive principali.

Hai mai sentito parlare di una città dove il sole sorge e tramonta sul mare? No, non è un indovinello, né un’isola sperduta nel Pacifico. È Ancona.


Questa destinazione è talvolta considerata solo un punto di passaggio per prendere un traghetto verso la Grecia o la Croazia, ma il capoluogo marchigiano è in realtà una gemma nascosta che merita molto più di una sosta veloce. 

Costruita a forma di gomito piegato (dal greco Ankon, che significa appunto "gomito") che protegge il porto naturale, Ancona offre uno spettacolo geografico quasi unico in Italia: grazie alla sua particolare conformazione a promontorio, è possibile osservare l'alba sorgere dalle acque dell'Adriatico e il tramonto tuffarsi nuovamente tra le onde, specialmente durante i mesi estivi, per questa ragione è nota anche come “città dei due soli”.


Questo è un fenomeno raro per una città dell’Adriatico, dove di solito il sole sorge sul mare e tramonta verso l’entroterra. Al mattino la luce arriva da est illuminando il porto e il litorale, mentre la sera il sole cala dietro il profilo del Monte Conero e delle colline, ma continua a riflettersi sull’acqua nelle insenature e lungo la costa, dando l’impressione di un “secondo sole” che scompare nel mare. Questa particolarità di luce e prospettive, percepibile soprattutto dai belvedere del Duomo e dal Parco del Cardeto, ha reso celebre l’espressione e contribuisce al fascino della città.


Pianifica il tuo prossimo viaggio con Itabus per visitare Ancona e preparati a scendere dal pullman per immergerti in una città fatta di salite panoramiche, storia millenaria e un'anima verace che profuma di salsedine e stoccafisso.


Perché visitare Ancona


Cosa Vedere ad Ancona in un weekend


Ancona è una città di contrasti affascinanti. Troverai l'eleganza della pietra d'Istria che riflette la luce in modo abbacinante, la ruvidità autentica del porto, la quiete dei parchi a picco sul mare e la vivacità universitaria delle piazze.


Ancona è una città da scoprire a piedi, con lo sguardo rivolto verso l'alto. È la porta d'Oriente d'Italia, un crocevia di culture che ha lasciato tracce indelebili nell'architettura e nella gastronomia. Se ti stai chiedendo Ancona cosa fare in due giorni, sappi che avrai l'imbarazzo della scelta tra arte, natura selvaggia del Conero e percorsi sotterranei.


Il Guardiano della Città: la Cattedrale di San Ciriaco


Duomo di Ancona


Iniziamo la nostra lista su cosa vedere ad Ancona dal suo simbolo indiscusso, il punto di riferimento visibile sia arrivando dal mare che dalla terraferma.


Salendo sulla sommità del Colle Guasco, ti troverai di fronte alla maestosa Cattedrale di San Ciriaco (il Duomo di Ancona). Questa non è una semplice chiesa; è un capolavoro di stili che si fondono: romanico, bizantino e gotico convivono in una struttura che sembra sfidare i venti marini da secoli.


Ecco cosa renderà la tua visita al Duomo un'esperienza indimenticabile:


L'accoglienza del Protiro e dei Leoni: prima ancora di entrare, fermati ad ammirare il maestoso portale. L'ingresso è sorvegliato da due iconici leoni in marmo rosso di Verona che sembrano vegliare sulla città. È una tradizione quasi irrinunciabile per chi arriva qui fermarsi a osservare la loro espressione solenne; la leggenda vuole che proteggano la sacralità del luogo da ogni minaccia proveniente dal mare.


La perfezione geometrica della Cupola: alzando lo sguardo noterai una delle cupole più antiche d'Italia nel suo genere. La sua particolare forma a dodecagono è un richiamo diretto e raffinato all'architettura bizantina, testimonianza dei fitti scambi commerciali e culturali che Ancona ha intrattenuto con l'Oriente nel corso della sua storia.


Il viaggio nel tempo nella Cripta: l'interno della cattedrale nasconde un segreto sotterraneo. Scendendo nella Cripta delle Lacrime, non vedrai solo un luogo di preghiera, ma le fondamenta stesse della storia anconetana. Qui sono visibili i resti di un antico tempio dedicato a Venere Euplea, protettrice della buona navigazione, sopra il quale è stata eretta la chiesa. È un luogo suggestivo dove si percepisce fisicamente la stratificazione delle epoche, dai Greci ai Romani fino al Cristianesimo.


Il Belvedere sul porto: una volta uscito, non avere fretta di scendere. Il piazzale del Duomo offre quella che è probabilmente la vista più bella sulla città e sul porto. Se arrivi al tramonto, quando le luci delle navi iniziano ad accendersi e il cielo si tinge di viola, lo spettacolo è pura magia.


L'Arco di Traiano e la zona porto, un tuffo nella storia romana 


Migliori Monumenti Ancona


Scendendo dal Colle Guasco verso il mare, il viaggio nella storia continua senza interruzioni. Quando cerchi cosa vedere ad Ancona per comprendere la sua importanza strategica nell'antichità, l'Arco di Traiano è la risposta più eloquente. Eretto nel 115 d.C. ed attribuito al celebre Apollodoro di Damasco, lo stesso architetto del Foro di Traiano a Roma, questo monumento fu un ringraziamento dell'Imperatore alla città per aver ampliato il porto a proprie spese, facilitando così le spedizioni verso la Dacia. 


La sua eleganza slanciata e il marmo proconnesio proveniente dalla Turchia hanno resistito incredibilmente all'erosione del mare per quasi duemila anni.


Passeggiare lungo questa banchina significa attraversare i secoli in pochi passi. Proprio accanto all'Arco di Traiano, infatti, troverai l'Arco Clementino, costruito nel XVIII secolo in onore di Papa Clemente XII. Questo dialogo silenzioso tra un arco romano e uno papale racconta perfettamente la doppia anima della città: da fiorente porto imperiale a snodo cruciale dello Stato Pontificio. Camminando qui, con le mura romane da un lato e il mare dall'altro, è facile immaginare le antiche triremi che salpavano da queste acque millenni fa.


Piazza del Plebiscito, il salotto buono di Ancona


Chiedendo a un anconetano cosa fare la sera o dove andare per un aperitivo, la risposta sarà invariabilmente "Piazza del Papa". Ufficialmente nota come Piazza del Plebiscito, questo è il cuore pulsante della socialità cittadina. La piazza ha una forma allungata e scenografica, quasi un palcoscenico a cielo aperto che si sviluppa in pendenza, dominato dalla statua di Papa Clemente XII che sembra benedire i passanti dall'alto.


Trovarsi al centro di questa piazza significa essere circondati da un concentrato di storia e di opere d'arte. In cima alla scalinata troneggia la Chiesa di San Domenico, che custodisce al suo interno tesori inestimabili come la Crocifissione di Tiziano e l'Annunciazione del Guercino, capolavori visitabili gratuitamente che lasciano a bocca aperta. 

Sul lato opposto, il Palazzo del Governo con la sua torre civica e l'orologio scandisce il tempo della città. Ma è dalle 18:00 in poi che la piazza svela il suo volto più vivace: i locali si riempiono di studenti universitari e professionisti per il rito dell'aperitivo. Sedersi qui, ordinando un calice di Verdicchio o un Rosso Conero, è il modo migliore per osservare lo scorrere autentico della vita anconetana.


Leggende e tradizioni alla Fontana del Calamo


Fontana delle Tredici Cannelle


Poco distante dal salotto di Piazza del Papa, lungo Corso Mazzini, si incontra un altro luogo iconico: la Fontana del Calamo, meglio conosciuta come la Fontana delle Tredici Cannelle. 


Si tratta di una lunga serie di tredici mascheroni in bronzo, raffiguranti satiri e fauni, da cui sgorga acqua fresca. Oltre alla sua bellezza architettonica, questo monumento porta con sé una leggenda a cui gli anconetani sono molto legati: si dice che chi beve l'acqua delle Tredici Cannelle sia destinato a tornare ad Ancona. 

Se il fascino della città ti ha conquistato e vuoi essere sicuro di rivederla, magari approfittando di un'altra offerta Itabus, non dimenticare questo piccolo rito scaramantico e rinfrescante.


Il Passetto, un luogo simbolo di Ancona


Situato alla fine del lungo Viale della Vittoria, il rione del Passetto si affaccia su un’alta falesia a picco sul mare, offrendo un panorama che spazia fino all'orizzonte. Il colpo d'occhio è dominato dal Monumento ai Caduti, un'imponente struttura circolare in pietra bianca d'Istria che ricorda un tempio greco, capolavoro del razionalismo anni '30. Dalla sua scalinata, nelle giornate più limpide, è possibile scorgere persino le montagne della Croazia.


Ma la vera esperienza del Passetto si vive scendendo verso l'acqua. Puoi scegliere di percorrere l'ampia scalinata monumentale che scende a zig-zag o utilizzare il comodo ascensore vetrato che ti porta direttamente al livello del mare. Qui non troverai sabbia, ma grandi scogli bianchi e lastroni di pietra levigata, conosciuti come "i piani". È il luogo prediletto dagli anconetani per prendere il sole in ogni stagione o per un tuffo veloce in pausa pranzo. Qui si respira l'essenza della "anconetanità": un legame viscerale con il mare, vissuto in modo semplice, diretto e quotidiano.


Monumenti di Ancona


Le Grotte del Passetto, un mondo segreto a colori


Se ti sei fermato alla spiaggia rocciosa del Passetto descritta poco fa, hai visto solo la copertina di un libro molto più interessante. Camminando lungo la riva, lasciandoti l'ascensore alle spalle e dirigendoti verso sinistra, entrerai in quella che è forse la dimensione più verace e "di nicchia" di tutta Ancona: il mondo delle Grotte.


Le Grotte del Passetto sono oltre 500 cavità scavate nella roccia viva della falesia a partire dalla metà dell'Ottocento. In origine servivano come ricovero per le barche dei pescatori, ma nel corso dei decenni si sono trasformate in vere e proprie case vacanza in miniatura. 


Ciò che colpisce immediatamente l'occhio è l'esplosione di colori: ogni portone di legno ("grotta") è dipinto con tinte vivaci – rosso, blu, verde, giallo – creando un contrasto meraviglioso con il bianco della pietra e l'azzurro del mare.


Questo non è un semplice luogo turistico, ma un fenomeno sociale unico. I proprietari, chiamati affettuosamente "grottaroli", tramandano questi spazi di generazione in generazione. Qui si vive l'estate alla vecchia maniera: si cucina il pesce appena pescato su fornelli da campo, si gioca a carte sotto le pergole improvvisate e si fa il bagno in acque cristalline lontano dalla folla. 


Passeggiare qui al tramonto, mentre l'odore di soffritto si mescola alla brezza marina e si sentono le risate delle famiglie locali, ti farà sentire parte di una comunità che custodisce gelosamente le proprie tradizioni. Se cerchi cosa vedere ad Ancona per scattare fotografie uniche e respirare l'anima popolare della città, questo è il posto giusto.


La Mole Vanvitelliana, un capolavoro sull'acqua


Lazzaretto di Ancona


Tornando verso la zona del porto, è impossibile non notare una struttura architettonica che sembra galleggiare sull'acqua, separata dalla terraferma da piccoli ponti. 


È la Mole Vanvitelliana (o Lazzaretto), un'imponente isola artificiale a forma pentagonale progettata nel XVIII secolo dal grande architetto Luigi Vanvitelli. Nata come stazione di quarantena per proteggere la città dalle epidemie e come magazzino per le merci, oggi la Mole è il polmone culturale di Ancona, ospitando mostre d'arte, festival e rassegne cinematografiche all'aperto.


Ma al suo interno si nasconde un'esperienza museale che non troverai in nessun'altra parte del mondo e che ridefinisce completamente il concetto di visita culturale: il Museo Tattile Statale Omero. In un mondo dominato dal "vietato toccare" delle gallerie d'arte, il Museo Omero ribalta le regole imponendo quasi l'obbligo di usare le mani. Nato per permettere ai non vedenti di fruire l'arte, è diventato uno spazio educativo straordinario per tutti.


Qui potrai bendarti e scoprire, attraverso il tatto, copie al vero di capolavori come la Nike di Samotracia, la Venere di Milo o le sculture di Michelangelo, oltre a opere originali di arte contemporanea e modelli architettonici celebri (come il Partenone o la stessa Cattedrale di San Ciriaco). 


È un'esperienza sensoriale potente che ti costringe a rallentare e a "vedere" le forme, le texture e le temperature dei materiali in un modo completamente nuovo. Inserire il Museo Omero nella lista delle cose da vedere ad Ancona significa regalarsi un momento di profonda connessione con l'arte, accessibile e inclusivo, perfetto anche se viaggi con bambini o ragazzi.


Ancona Marche


Baia di Portonovo, la perla dell'Adriatico


Cosa vedere vicino Ancona


Sebbene non sia nel centro storico, nessun weekend ad Ancona può dirsi completo senza una visita a Portonovo. Situata a pochi chilometri a sud della città, proprio alle pendici del Monte Conero, questa baia è spesso definita "la perla dell'Adriatico". Raggiungibile comodamente con i bus navetta che partono dalla città, Portonovo offre uno scenario che ha poco da invidiare ai Caraibi, ma con un carattere mediterraneo selvaggio e incontaminato.


Qui la spiaggia è formata da ciottoli bianchi levigati dal mare, che conferiscono all'acqua un colore turchese e smeraldo incredibilmente intenso. Ma Portonovo non è solo mare. Immersi nella macchia mediterranea troverai due gioielli storici di inestimabile valore. Il primo è la Torre De Bosis, una torre di guardia eretta nel 1716 per difendere la costa dai pirati, che oggi svetta solitaria e poetica sulla spiaggia. 


Il secondo, nascosto tra gli alberi a pochi passi dalla riva, è la Chiesa di Santa Maria di Portonovo. Questo piccolo capolavoro romanico, costruito dai benedettini nel 1034, sembra quasi sorgere dalla roccia stessa. Visitarla nel silenzio della pineta, con il solo rumore delle onde in sottofondo, è un'esperienza mistica. 

Portonovo è il luogo ideale dove trascorrere una giornata di totale relax, alternando bagni rinfrescanti a passeggiate nella natura del Parco del Conero.


Cosa mangiare ad Ancona di tipico


Cosa mangiare ad Ancona


La cucina anconetana è un capitolo fondamentale del viaggio, fieramente identitaria e basata su ingredienti che raccontano la storia della città. Dimentica i menu turistici generici: qui ci sono due re indiscussi che devi assolutamente assaggiare.


Il primo è lo Stoccafisso all'Anconetana. Potrebbe sembrare strano che una città di mare abbia come piatto simbolo un pesce del Nord Europa (il merluzzo essiccato), ma la tradizione risale ai traffici commerciali con la Norvegia. 


Ad Ancona, lo stoccafisso è una religione. Viene cucinato con una cottura lentissima, che può durare ore, insieme a patate, pomodori, olive, acciughe e un trito di odori, il tutto inondato di abbondante olio extravergine di oliva e vino bianco. Il risultato è un piatto sontuoso, saporito e tenerissimo. Esiste persino un'Accademia dello Stoccafisso che vigila sulla ricetta originale: cercarlo nei ristoranti storici del centro o del porto è un obbligo morale per ogni buongustaio.


Il secondo protagonista arriva direttamente dagli scogli di Portonovo: sono i Moscioli


Il Mosciolo Selvatico di Portonovo è un Presidio Slow Food. A differenza delle cozze d'allevamento, il mosciolo vive attaccato naturalmente agli scogli del Conero e viene pescato a mano dai "mosciolari". Il sapore è unico, molto più intenso e sapido, con un profumo di mare inconfondibile. Il modo migliore per gustarli? "Alla tarantina" (con pomodoro e peperoncino), semplicemente aperti in padella con limone e prezzemolo, oppure come condimento per un piatto di spaghetti che non dimenticherai facilmente. 


Sedersi in una trattoria vista mare, con un piatto di moscioli fumanti e un calice di Verdicchio fresco, è forse il momento più alto di un weekend anconetano.


Ora che hai segnato sulla mappa tutti i punti di interesse, il segreto per godersi appieno il weekend è unire i puntini in un percorso che ti permetta di vivere la città senza stress. 

Non ti resta che preparare la valigia: il viaggio inizia nel momento in cui decidi di partire, ma la magia accade quando arrivi a destinazione.

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